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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

sabato 7 agosto 2010

Granada 2

Trascorrere la serata in un locale di flamenco ci è sembrata cosa assolutamente da fare. ci affidiamo alla guida sperando di trovare un locale senza contaminazioni turistiche.
Ripercorriamo la Plaza Nuova e la Gran Via de Colon è tardissimo ma noi  ci inoltriamo in vicoli non proprio raccomandabili fino a trovare l’Eshavira
A pochi passi da noi due gruppi di signore,ci inoltriamo guardandoci complici della nostra temerarietà ma tutte rimaniamo deluse, il locale è aperto ma quella sera niente flamenco.
peccato ci salutiamo con gli altri due gruppi di signore augurandoci buon proseguimento di viaggio.
Ci soffermiamo a considerare  che nel corso dei nostri viaggi abbiamo incontrati spesso gruppi di donne non voglio dire sole  mi rifiuto . Essere sole è una terminologia scorretta legata antropologicamente ad un passato che non esiste più.Non siamo sole,siamo in compagnia di noi stesse e di amiche, siamo libere siamo in gamba,siamo autonome e capaci di risolvere qualsiasi situazione quindi.......
Rientriamo in albergo ormai tramortite dal caldo e dalla stanchezza.
Siamo al secondo giorno a Granada ed il programma di viaggio prevede L’Alambra, accuratamente prenotata dall’Italia con relativo pagamento ed ingresso alle 12 " pessimo" sotto il solleone.
Approfittiamo per fare colazione in un bar della piazza Bib-Rambla, zona del mercato dei fiori e vicinissima ai vicoli dove si dirama un vero e proprio suk arabo.
La sensazione provata attraversando il suk è quella di essere a Sharm e Sheik, stessi odori, stessi volti, stesso artigianato industriale,ecc ecc.
Comunque,devo confessare,che abbiamo attraversato il  Suk almeno due volte al giorno "indubbiamente i mercatini attirano la nostra attenzione" Ci avviamo verso la fermata dell’autobus reduci dalla camminata del giorno precedente ci rifiutiamo di andare a piedi, sarebbe stato veramente troppo. Acquistiamo due splendidi e succulenti panini con  Jamon de Serrano e pronte.
La visita dell’alambra ha una prospettiva d'impegno di almeno cinque ore , ci ripromettiamo di effettuare la visita "A COP A COP" traduzione SUPERFICIALMENTE ma... chiaramente l’abbiamo visitata tutta ed approfonditamente.
Le imponenti mura rosse dell’Alambra si elevano al di sopra di boschi di olmi e cipressi ed all’interno si presenta come uno dei più straordinari luoghi d’europa,una rete di palazzi riccamente adornati e di rigogliosi giardini, patrimonio dell’umanità oggetto di storie e leggende.
Ci riforniamo di audio guida e iniziamo a passeggiare; la voce narrante  ci racconta l'architettura, la storia e le  leggenda dei sultani zairiti e delle loro concubine, le gesta di Carlo V, successivo conquistatore ed abitante, del magnifico luogo ecc-ecc.
L’atmosfera era perfetta ,purtroppo però, l'ascolto delle storie  appassionanti era disturbato da quelli che in tutto il mondo sono la peggior specie di turisti"I GITANTI DELLA DOMENICA" gruppi di vacanzieri in mandria, il più delle volte in formazione familiare con anziani e bimbi piccolissimi in passeggino , povere creature  urlanti e piangenti stordite dal caldo e dalla stanchezza a cui non può fregare niente dell’ architettura islamica, della cupola o del suono dell’acqua che refrigera le menti.
Queste anime di Dio costrette dai genitori a tour de force allucinanti vorrebbero solo mangiare, dormire e stare al fresco avrebbero il  diritto di trascorrere la loro vacanze in un bel villaggio con animazione e baby club riposando e mangiando alle ore giuste. Nel contempo i genitori avrebbero il dovere di non disturbare,i veri responsabili con il loro egoismo e la loro superficialità sono loro non i bambini Non condivido assolutamente  il discorso fatto da molti di loro che" i figli debbono divertirsi con i genitori" i bambini si annoiano, si stancano e sopratutto non rimarrà nei loro ricordi assolutamente nulla.
Una delle stanze interne all'alambra

Prima di affrontare l’ultima parte della visita" I GIARDINI DEL GENERALIFE" decidiamo di dare un attimo di riposo alle menbra. Ci sediamo su di una panchina fra gli alberi ed affrontiamo il nostro splendido panino osservando le mandrie che salgono verso i giardini, accaldati, occhio appannato e piede strisciante.
Volendo essere oneste non che noi avessimo lo stesso aspetto stravolto..........
Stessa nota negativa di cui sopra tra gli splendidi giardini le urle delle creature ormai stremate e troppe veramente troppe persone

Alla quinta ora di passeggiata fra architetture islamiche e giardini meravigliosi decidiamo di avviarci verso l’uscita: Siamo stanchissime al punto da sederci ovunque: sedili ,pietre ed aiuole, i  nostri piedi chiedono tregua ma fortunatamente un venticello delizioso attenuava sensibilmente il caldo.


le foto di questo post con gli splendidi interni ed i giardini sono tutte recuperate da Internet ; le mie purtroppo sono andate perse











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