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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

venerdì 3 settembre 2010

Ultimo giorno a Siviglia

E' la mattina dell’ultimo giorno, la nostra agenda di viaggio è priva di appuntamenti importanti. Abbiamo visitato quasi tutta la zona storicamente ed architettonicamente importante forse manca il Museo del Flamenco e qualche altra chiesa segnalata dalla guida ma.... non ci va.
Dovremmo cominciare a preparare le valigie ma non ci va neanche quello. Iniziare a sistemare i bagagli ci darebbe la sensazione di una chiusura anticipata.E’l’ultimo giorno decidiamo di andare in giro senza meta.
Usciamo dall’albergo e ci dirigiamo verso la zona commerciale, dobbiamo ancora concludere gli ultimi acquisti di gadget. E'periodo di saldi e come in tutte le città del mondo i negozi sono presi d’assalto e noi li prendiamo assalite dalla classica smania di shopping. Nei negozi pile di indumenti sugli scaffali, caos, si sceglie e si tira fuori di tutto cumuli di magliette, pantaloni e camicie. Mi sarò provata decine di pantaloni " non me ne piaceva nessuno" la mia compagna di viaggio invece riesce a farsi piacere due borse.
Per riprenderci dallo shopping selvaggio ci  fermiamo per un caffè ed un supporto di dolcezza  La scelta ricade sula pasticceria"La Campana" segnalata dalla guida come la migliore di Siviglia pare "una delle sette meraviglie del mondo"
Proviamo a cercare posto ma tutti i tavolini sono occupati confermando quanto letto sulla guida. Finalmente riusciamo a sederci ed ordiniamo alcune delle loro specialità
Delusione totale nulla di particolarmente eclatante, anzi direi abbastanza ordinario, piccoli pasticcini colorati, dolcissimi e tutto con lo stesso sapore al punto di essere quasi nauseanti.
Ma vogliamo parlare dei babbà , della pastiera degli struffoli dei cannoli,le cassate,i bigne,il panettone " diamo un riscontro alnche al nord"insomma questa è Pasticceria !!!!!! con la P maiuscola
Lasciamo quasi intatti i pasticcini e ci dirigiamo verso la Corte D’Anglais,ipermercato che troneggia in piazza, vogliamo acquistare il famoso Jamon De Serrano.
Traviamo le confezioni sotto vuoto e con fare da esperte cerchiamo anche quello più bello e più appetitoso,e ci soffermiamo pure a decidere quante comprarne…. guardando il prezzo decidiamo immediatamente ed all’unisono di lasciare tutto lì"37 euro ogni 100 gr caro come il sangue" buonissimo per carità ma…… da qua a portarlo a casa ! Lo abbiamo mangiato  e va bene così.
Riponiamo le buste ed decidiamo di non comprare più niente.
Sono ormai le 14 ed il caldo incalza,oggi è veramente torrido c'è quella sensazione che tutti mi avevano prospettato.Ci fermiamo a mangiare in un bar de tapas" Il Lizzaran" proprio alle spalle dell’albergo, ci piace a prima vista e poi non ci andava di girare ancora. Abbiamo mangiato una decina di tapas a testa tra quelle esposte sul banco quelle calde servite dalle cameriere per i tavoli "non ne abbiamo rifiutata nessuna " il tutto accompagnato da una cerveza ghiacciata.


Le tapas non sono altro che fettine di pane che accompagnano in piccoli bacconi frittate  polpo,salsicce  piccanti,granchio, Jamon de Serrano e tanto tanto altro " BUONISSIME " Alcuni amici ci avevano suggerito di fare attenzione al conto in quanto il calcolo viene fatto con gli stuzzicadenti lasciati nel piatto;ogni tapas costa dagli 1 ai 2 euro, ne abbiamo pagato solo 12 euro a testa e ci siamo deliziate.
Rientriamo in albergo con una temperatura esterna a 46 gradi e  non si respira.
Durante la siesta pomeridiana iniziamo a mettere via le cose, chiacchieriamo,ripercorriamo il nostro viaggio,cerchiamo di non farci prendere dalla malinconia.
Ne approfittiamo per dare una mano di lucido al nostro aspetto,roba da femmine insomma Usciamo dall’albergo dopo aver fatto anche il check out, domani mattina dobbiamo partire presto.
Il conto degli extra e del garage è di 82 euro"caro" e mannaggia alle colazioni fatte in albergo.
Percorriamo le nostre solite stradine ammirando patii fioriti e le splendide architetture. Parliamo poco,aleggia comunque un che di conclusione, fa un caldo oppressivo ma forse siamo noi che lo avvertiamo così, entriamo in una chiesa e rimaniamo affascinate dalla statua della Madonna della Neve va assolutamente fotografata.
Continuiamo a passeggiare, ci mancano le idee , il caldo è follia. La mia amica mi propone di ritornare in piazza Alfaalfa da Les Caracoles.
Ci avviamo velocemente verso il ristorante e guardandoci fra le risate ci accorgiamo che si è risvegliata la voglia di fare, stiamo quasi correndo.
Rallentiamo cerchiamo di tornare verso il centro dove approssimativamente ricordavamo
fosse la piazza Alfaalfa  .Non abbiamo la cartina, non l’abbiamo voluta portare con noi, non abbiamo neanche la guida" stasera è così"
Troviamo velocemente un tavolo ed ordiniamo una grande insalata per due, gamberoni e orata
I gamberoni eravo vivi , succulenti e rossi come il mio ventaglio,l'orada credo pesasse 1kg , cotta perfettamente "deliziosa" Mangiamo con gusto quelle delizie del mare, ma preferiamo bere acqua fa troppo caldo.
Questa sera non c’e il cameriere innamorato degli occhi della mia amica, ma viene egregiamente sostituito da un altro ,tra l'altro un gran bel ragazzo, che ci consiglia cosa mangiare e con il quale facciamo due chiacchiere.
Ritorniamo in albergo a piedi, attraversiamo la Plaza Nueva sono le 22 trascorse da un po' eppure davanti alla chiesa sono radunate molte persone.
C’è un matrimonio,ci fermiamo a guardare;tre musicisti andalusi in abiti locali stanno cantando una serenata alla novia mentre lo sposo guarda innamorato"la folla applaude"
Gli invitati sono elegantissimi escludendo un paio di matrone a festa molto simili a divani  tappezzati Ma a rifarci gli occhi una ragazza bellissima, alta 'abito nero fasciante,i capelli raccolti ed uno splendido fiore rosso tra i capelli proprio come un'andalusa chiaramente ,borse e scarpe altissime rosse "BELLISSIMA ED AFFASCINANTE"  Lasciamo gli sposi ai loro festeggiamenti e ci inoltriamo come sempre nel Barrio di Santa Cruz.

Passeggiamo per l’ultima volta tra i palazzi decorati di azuleje,tra i balconcini fioriti e le verande illuminate,in alto i teli che riparano dal sole,la guglia della Ghiralda e della Cattedrale anche loro illuminate,l’aria è ferma e fa caldo.
Ci stiamo avvicinando all’albergo,le solite stradine piene di negozi. Stasera l aria è dolce e silenziosa; ascoltiamo solo i nostri passi e chiacchieriamo sotto voce come a non voler disturbare quest’atmosfera dolce.

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