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martedì 25 ottobre 2016

Monti del Matese la Gallinola ...o quasi

Finalmente la Gallinola  1900 e passa metri ...si sale. Stavo rincorrendo questa escursione da un po' di tempo  precisamente da quando due estati fa mi fu descritta dalla mia amica Barbara, escursionista esperta. All'epoca mi approcciavo al trekking e mi fu giustamente sconsigliata , poco allenata e poco esperta evitai l'escursione, come l'ho evitata in notturna "rito annuale in attesa l'alba" durante l'estate; un periodo di fermo causa menisco mi ha fatto desistere. Ora però è arrivato il momento e mi organizzo con il Gruppo di Costa delle Sirene e con il mitico Antonio.

Si parte  dall'eco campus di Monte Orso rifugio immerso nel verde a quota 1500 e base per tutti gli escursionisti Matesini . Da Napoli ci sono almeno 2 ore di macchina. ma arriviamo puntuali all'appuntamento dove ritrovo la mai amica  Barbara e Pasquale con il quale ho condiviso tantissime passeggiate, sono contenta con entrambi mi trovo molto bene. Fa freddo, cammino avanti ed indietro in attesa che il gruppo si compatti per la partenza , indosso un'altra giacca nella speranza di sentire meno freddo, appena ci metteremo in marcia il corpo inizierà a produrre calore ma al momento vorrei una pelliccia" sintetica sia chiaro "  Pasquale mi omaggia di un cappello, nella mia ricerca affannosa dei capi invernali non l'ho trovato. Comunque giù al mare come dire, dalle parti mie, ci sono ancora 26 gradi se non di più, l'escursione termica per una cozza come me è quasi devastante.
Finalmente si parte ci avviamo verso il sentiero che ci porta al pianellone da dove inizia uno dei percorsi verso la cima ,da quel che ho capito la salita alla Gallinola si può effettuare da più punti ognuno con una difficoltà diversa.
Il sentiero è particolarmente fangoso, gli scarponi affondano nel terreno melmoso e bisogna fare estrema attenzione, in compenso siamo avvolti dall'autunno. i colori degli alberi sono di una bellezza struggente i rossi i gialli si intersecano  formando dei quadri bellissimi. I raggi del sole che al momento ci sta accompagnando danno rifrangenze di luce sulle foglie bagnate . Insomma uno spettacolo accompagnato dagli odori del bosco ,sotto gli alberi i funghi fanno capolino.. saranno buoni ? Non credo non sono un'esperta e comunque per me perfetti in questa immagine. Sbuchiamo su di uno spiazzo dove ho trascorso,l'estate scorsa ,una piacevolissima giornata con gli amici del Cai di tutta la campania nel giorno del meeting regionale, ospiti dei Beneventani ricordo una memorabile mangiata e bevuta con finale di distesa tra gli alberi in coma digestivo. Racconto quella giornata ai mie amici  mentre ci avviamo verso la salita. Il percorso almeno all'inizio non è segnalato per cui ci ritroviamo ad effettuare un giro più lungo prima di ritrovare la via giusta. Si sale le chiacchiere si interrompono, lo sforzo va indirizzato alla salita e sarà anche più dura ma questo è il trekking  mica solo pianori e mezza costa. Inizia a piovere, purtroppo, ci fermiamo per tirare dagli zaini qualcosa per ripararci e riprendiamo a salire .Nell'indossare la mantella  mi accorgo che l'ho rotta è ormai completamente aperta avanti... servirà a  poco cerco alla bene e meglio di sistemarla e decido immediatamente che sarà l'ultima volta che la indosso, non ne comprerà un 'altra, è scomoda e non ti ripara , meglio un bel k way largo con cappuccio.
Usciti dal bosco arriviamo sul piano della corte a quota 1650 praticamente abbiamo affrontato un dislivello di soli 150 metri ma a me è sembrato di aver scalato l'himalaya
Lo spettacolo è mozzafiato sotto di noi il lago del Matese,le nubi che si ricorrono con il sole danno al lago colori intensi l'azzurro, l'acciaio il rosso degli alberi "bellissimo " le montagne sono avvolte della nebbia che sale ... e poi si dirada...  lascia intravedere i colori dell'autunno in tutto il suo splendore.. poi  si richiude ma filtra i raggi che illuminano ... che altro dirvi se non andate e lasciate che la natura  vi avvolga. Io mi sento così in questo momento abbracciata dalla natura. Fotografo il paesaggio aspetto la nuvola cerco di rubare l'attimo,l'emozione ho solo un telefono ma ci provo
Riprendiamo a salire ed in contemporanea riprende a piovere ancora più forte la mantella mi sta dando un disagio enorme c'è vento si avvolge su di me lascia scorrere l'acqua sulle maniche non protette e sui pantaloni che sono fortunatamente impermeabili, Fa un freddo cane , sono sudata ed il sudore mi si sta ghiacciando addosso mi rimetto il capello nella speranza di prendere calore. Nel gruppo si fa avanti l'ipotesi di rinunciare , la pioggia per chi come noi fa trekking non è un problema ma la nebbia si" è' rischioso" la montagna non perdona come  non perdona il mare; la natura va rispettata conoscendone anche i pericoli. Arriviamo su di un nuovo pianoro la vegetazione di dirada , non ci sono più alberi il terreno è carsico , brullo, bagnato davanti a noi una cima ma non è la Gallinola bisogna salire ancora in un'alternanza di piane e cime, ci sarà ancora un paio di chilometri con pendenza e piove senza fine,il vento gelato  ti avvolge e la mia mantella è un guaio. Una parte del gruppo va in avanscoperta, io con gli altri aspettiamo  sotto l'acqua ed il vento. Si spera che oltre cima le nuvole siano più rade, arrivare su con la nebbia e senza visibilità è inutile, non potremmo fermarci ne per riposare ne per mangiare qualcosa.






Nell'attesa e sotto l' acqua  un amica di San Gregorio Matese ci offre dei graditissimi taralli tipici della zona che in questo momento sono di estremo conforto e se potessi accompagnarli con una bella tazza di tè bollente sarebbe il massimo. Non possiamo resistere  ancora ,guidati da Daiana che fa da chiudi pista, torniamo indietro ormai la nebbia ci sta avvolgendo completamente, fortunatamente i segnali del Cai sono ben visibili sul percorso in discesa . Bisogna stare molto attenti il sentiero è scivoloso , sono costretta a levarmi gli occhiali tra pioggia e  nebbia non vedo niente , non che senza veda meglio ma almeno non ho le gocce d'acqua. Ci fermiamo sotto gli alberi in attesa del resto del gruppo che sta scendendo dopo aver riscontrato la completa chiusura della cima.






Tiriamo fuori i panini e vi assicuro che mangiare in piedi sotto l'acqua non è assolutamente divertente ma sono gli imprevisti di questa attività e poi mica succede sempre....Chiaramente il tempo di mangiare qualcosa e torniamo indietro velocemente e altrettanto velocemente smette di piovere, la nebbia si dirada e le nuvole si aprono... "ma si può" Incontriamo una mandria di cavalli  al pascolo bellissimi e liberi, la nebbia ed il sole giocano con i colori degli alberi creando giochi di luce affascinanti  se possibile il paesaggio è ancora più bello .Stiamo per arrivare all'eco campus e sono in condizioni pietose, ho fango ovunque i pantaloni e le scarpe hanno uno strato di terreno melmoso che li avvolge, mi spiace per la macchina di Antonio che mi ha dato un passaggio.
Ci fermiamo tutti per rifocillarci insieme ad un altro gruppo del Matese in molti si conoscono anche io ho qualche conoscenza, si brinda con un buon vinello io evito, sono a dieta e preferisco di no.

Una buona mezz'ora di relax al sole... che splende adesso magnificamente e si rientra, baci e abbracci con tutti e la promessa che si ritorna perchè stavolta la Gallinola sarà fino alla cima.

A dimenticavo quest'ultima foto è il bruco più fotografato del Matese


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