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Viaggiare è come sognare,la differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva la memoria della meta da cui è tornato

venerdì 5 maggio 2017

Dalla Masseria a Montemesola La Valle D'Itria day three

Dispiacere e commenti per la piccola volpe morta mentre si riprende la marcia. Il gruppo è sempre più compatto, quella riservatezza iniziale si è stemperata con la convivialità e del resto chi fa trekking e decide di vivere in comunità deve essere una persona comunicativa oppure  forzare la propria natura.
Per me non c'è problema io comunico pure con le pietre ... ed a volte mi rispondono pure....Mi affianco a Chiara una simpatica toscana che vive a Bari , ci scambiamo confidenza ci raccontiamo un po' , il suo accento ed il suo modo di fare mettono allegria
All'improvviso una mandria di magnifichi cavalli ed un puledro ci attraversano la strada è un attimo e all'inizio ci spaventiamo ,galoppano nel bosco liberi come l'aria ....ma mi è rimasta dentro una immagine di forza libertà e  bellezza che porto nel cuore, peccato che nessuno sia riuscito a fotografarli. Proseguiamo accompagnati dal suono degli zoccoli che si allontanano, ho la sensazione di essere in un film. Il bosco si dirada e spettacolari sentieri costeggiati da arbusti di ginestre in fiore ci fanno strada, il giallo è abbacinante .

L'odore del macchia mediterranea è quasi afrodisiaco, il lentisco, il timo il rosmarino , la ginestra , mi sento inebriata. Vorrei riuscire a descrivere la gioia provata e la bellezza nella quale abbiamo camminato.Scattano foto infinite e come se ognuno di noi volesse rubare l'attimo.Proseguiamo in un crescendo di colori e di odori assomigliamo a bambini felici di un gioco.Lasciamdo sentieri ci inoltriamo in un groviglio di arbusti non ben definito, dobbiamo  farci largo tra rami e spine. I miei capelli restano più volte impigliati ma anche le braccia e le gambe bisogna fare molta attenzione
Foto di Wil van Ijperen
In fila indiana arriviamo in un piccolo spiazzo dove un vecchio trullo fa bella mostra di se , foto e merenda, scambio quattro chiacchiere con Angelina e Davide di Torino ripromettendoci di vederci ,ho alcuni carissimi amici che vivono nella loro città. Riprendiamo il cammino, adesso si sale, davanti a me e davanti a tutti la mitica Paola, amica settantenne che sta facendo mangiare la polvere a tutti compreso me,conosciuta da qualche mese tramite il Cai di Piedimonte Matese una gran bella persona con la quale ho legato subito.I sentieri di Alpi ed Appennini  non hanno segreti per lei.La salitina è un tantino impegnativa ,la prendo di petto  e supero un po' di persone che arrancano ma anche io arrivo con l'affanno, l'orso del muretto mi fa i complimenti sopratutto in relazione alla mia età.Proseguiamo adesso in discesa, in lontananza si vede il mare ma stasera non ci arriveremo  ci fermeremo prima a Montemesola. per poi proseguire il giorno dopo verso Taranto attraverso le gravine.Il paesaggio in discesa è particolarmente suggestivo, un  mare d' erba ,di grano, papaveri e fiori ci accoglie e ci abbraccia , camminiamo nel mezzo in un ipotetico sentiero che lo attraversa.
La sensazione di benessere non ho uguali , gli odori i profumi sono ancora fortissimi, oggi non c'è neanche la stanchezza è assolutamente tutto così bello che i piedi non si poggiano a terra e le gambe sembrano leggere . Il lungo serpentone prosegue, si scambiano i compagni di camminata si va avanti si resta un po' più indietro, davanti Giovanni e tra di noi Rosita e Carmela non ci lasciano un attimo sempre pronte a chiedere se va tutto bene.

Al mio fianco adesso c'è Roberto, oggi non assomiglia ad un'orso, anche lui Toscano , con quello strano accento e quella ironia tutta loro, fa battute... in fondo è simpatico, insieme a noi Maurizio Due, che ha egregiamente sostituito Maurizio uno nella conta dei chilometri da GPS  e Francesco con i quali ci ripromettiamo di bere una grande birra appena arrivati in paese. A circa 22 chilometri iniziano le prime case ,manca poco, ci accoglierà il giovanissimo sindaco di Montemesola
Bella soddisfazione, sentirsi come i partecipanti ad un'impresa ma forse un poco lo siamo stati . In piazza, l'insegna del PCI forse l'ultima in assoluto rimasta in Italia, va assolutamente fotografata e con lei il mitico personaggio con i baffi che si intrattiene sotto la sede del partito Ho la sensazione di trovarmi negli anni 50. Mentre  Giovanni si trattiene a chiacchierare con il sindaco noi facciamo stretching  tra le panchine, poi tutti al bar in attesa del'autobus che ci porterà all'hotel non propriamente a due passi.
Bevuta la birra ci lanciamo sul mezzo come creature in gita scolastica e poi iniziano i canti ... si parte con i classici " Baglioni e Vasco Rossi" ma in breve tempo si passa ai  ai brani  napoletani e sulle note del " Surdat Nammurat" e' l'apoteosi.
La piazza di Montemesola ed il nostro stretching foto di Will van Ijperen



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